Teatro

A Ferrara in Jazz 2016-2017 David Torn con Sun of Goldfinger

A Ferrara in Jazz 2016-2017 David Torn con Sun of Goldfinger

Sun of Goldfinger, al Torrione Jazz Club di Ferrara. Un innovativativo progetto di jazz sperimentale con David Torn, Tim Berne e Ches Smith.

Per il ricco programma del Ferrara in Jazz 2016-2017,  al Torrione Jazz Club di  Ferrara, il 21 gennaio si ha una rara opportunità di assistere ad una performance dal vivo del chitarrista americano David Torn. Mitico personaggio al di fuori da ogni schema, David Torn è promotore di una ricerca musicale che travalica i generi. Autodefinitosi chitarrista strutturale, David Torn oltre trent’anni fa ha introdotto nel campo della ricerca musicale una nuova dimensione nell'uso della chitarra elettrica. Artista schivo e poco prolifico, incide un disco ogni cinque anni circa, dalla sua location nel Minnesota costruisce  viaggi sonori altamente suggestivi, complessi e ricchi di sfumature, inserendo in una struttura sonora liquida elementi soundscapes, jazz, improvvisazioni, melodie folk, con distorsioni ed effetti mutuati dal rock e applicati alle sue chitarre, sia elettriche che acustiche, per una personalissima ricerca tonale che lo rende personaggio unico. Studioso di filosofie orientali e di meditazione, ha filtrato queste  sue esperienze attraverso le manipolazioni della chitarra, partendo dagli effetti al pedale che usava già Jimi Hendrix per arrivare alle esperienze del jazz-rock di John McLaughlin fino al minimalismo di Terry Riley.

Per l'occasione viene presentato un nuovo progetto, Sun of Goldfinger, un trio con altri due  grandi musicisti dell'improvvisazione  odierna. Uno è un amico di vecchia data, il sassofonista Tim Berne, con cui ha già collaborato nel suo disco del 2007 "Prezens",  a sua volta grande leader di progetti di jazz sperimentale e di avanguardia, collaboratore con alcuni dei più grandi del jazz d'avanguardia come John Zorn, Michael Formanek, Chris Speed, Jim Black, Marc Ducret . In trent’anni di carriera ha saputo costruirsi uno spazio unico come ricercatore  di armonie ai limiti tra atonalità e hardbop, grazie ad una grande fantasia e capacità di improvvisazione. L'altro è il giovane batterista Ches Smith, uno dei percussionisti più innovativi del momento, anche se noto solo agli esperti, uno grande studioso del suo mezzo, abile ad unire invenzioni acustiche all'elettronica per una ricerca che tocca i più diversi  ambienti musicali, tra  rock , sperimentazione e noise imprevedibile e creativo.

L'occasione dunque offre  un trio esplosivo dove le singole caratteristiche si completano e potenziano,  con influenze che vanno dal minimalismo a suoni cinematici e distorti e metallici, alternando momenti intimisti ad esplosioni di suoni caotici, in un viaggio che porta ad esplorare territori sonori sconosciuti.